Un’estate senza paura
Trovo sempre che l’estate sia il momento ideale per fare pulizia dentro se stesse, un po’ come a dicembre. Beh, in questo caso non é un anno che si conclude, in compenso il caldo ci rende più lente e con un po’ di fortuna anche meno occupate con le questioni della vita quotidiana. In questi giorni cerco di trovare più tempo per me stessa, leggo qualche libro bello e utile, faccio il bagno e lascio all’acqua tutto ciò che mi tedia. É una sorta di rinascita che avviene quasi sempre a luglio, quando fare i bagagli e partire diventa anche un viaggio mentale, da intraprendere solo con se stesse.
Ed ecco ciò che ho imparato
- Ci sono paure che derivano da proiezioni altrui, soprattutto da quelle dei genitori. A un certo punto della vita bisogna lasciarle andare e no, non é mai troppo tardi
- Buona parte del nostro bagaglio di paure è definito da entità invisibili, come la paura di non piacere, del fallimento, dell’abbandono o del tradimento… Acquisiamo molte di queste dinamiche soprattutto attraverso i rapporti con gli altri. A questo punto vale la pena chiedersi se le paure sarebbero le stesse, se uno invece di occuparsi del mondo esterno si occupasse di quello interno
- Più tempo per noi stesse non vuol dire essere egoiste, anzi, é piuttosto un’opera d’amore che é giusto regalarsi. E come sempre vale questa regola: se non ti ami, non aspettarti che lo facciano gli altri
- É normale avere in armadio scheletri e paure semi nascoste, ma non affrontarle non le porta più lontano, anzi, le rende solo più subdole. Conclusione: rimbocchiamoci le maniche e tiriamo fuori la grinta, così non solo mettiamo a posto l’armadio, ma ci regaliamo anche una nuova veste. In tutti i sensi.
- Autocontrollo è la parola chiave. Ciò non ha niente a che fare con la repressione dei sentimenti, bensì con la capacità di filtrare quello che proviamo, in modo che non “esploda” portandoci ad agire in modo da danneggiare noi stessi e gli altri.
Durante questa estate potete fare una bella scommessa con voi stesse e cercare di stimarvi di più. Una delle caratteristiche della fragilità emotiva è l’eccessiva dipendenza dalle opinioni altrui, una sorta di trappola nella quale spesso cadiamo. Si inizia coi genitori, si prosegue col partner, si finisce coi figli, nel bel mezzo parenti, vicini e sconosciuti. Un circolo vizioso doloroso e pericoloso, dal quale tuttavia si può uscire. Impariamo inoltre ad affrontare il rifiuto e gestirlo senza che faccia male, che lasci cicatrici o che condizioni le proprie azioni.
Quando percepiamo noi stessi come persone emotivamente forti, si accende in noi il desiderio di esplorare, di cambiare. Per questo cerchiamo nuove esperienza. Tutto quello che è nuovo produce solitamente una sorta di timore, ma in alcuni momenti della nostra vita è anche l’unico modo per andare avanti. Molte volte, quando tronchiamo una relazione o ci allontaniamo da un’amicizia ci sentiamo dire:”Sei cambiata!” e questa frase viene sempre presa come una sorta di offesa. Invece bisognerebbe rispondere:”Sì, sono di certo cambiata e sono diventata migliore“.
Care lettrici, pensateci su, se volete. Il mio augurio per questa estate é che ognuna di noi riesca a scoprire cosa è meglio per se stessa.