A volte bisogna guardare anche in basso
Spesso e volentieri sottolineo l’importanza di puntare il naso verso il cielo. Sinceramente credo che valga davvero la pena di rimanere incantati di fronte alle nuvole, a una certa tonalitá di azzurro, al sole e alla luna, alle stelle e alle fronde degli alberi. Il cielo offre tantissime cose da ammirare, molte delle quali ci fanno capire quanta bellezza ci sia intorno a noi e quanto il mondo sia bello e gentile, se solo sappiamo guardarlo dal punto di vista giusto.
Recentemente ho letto un articolo che mi ha fatto capire anche il contrario. Se infatti il cielo é stupendo e ci offre tante opportunitá lo stesso vale per il suolo. E cosí mi sono messa a camminare per la spiaggia, osservando fittamente i miei piedi sulle rocce. Rotonde, appuntite, a volte grigie oppure bianche, intatte, rotte e modellate dal mare. Ma anche sassi e sassetti intervallati da pietruzze colorate, ovvero resti di mattonelle azzurre, verde acqua e rosa. In mezzo anche conchiglie, solitamente piccole e speciali. Mi ritrovo incantata di fronte alle forme cosí diverse di questo mix marino, che a prima vista non rivela molto, ma osservandolo bene scopri un intero universo.
E poi mi sono soffermata sui miei piedi, sulle unghie color latte e lo smalto che ormai é da cambiare, ma come ogni luglio sono troppo pigra per soffermarmi sui dettagli, vivo e basta, cercando di captare le cose più grandi e anche quelle più importanti. Eppure i piedi tengono il peso di tutto il corpo e non si lamentano mai, camminano e basta e noi neppure li ringraziamo. É tutto ovvio e anche dovuto, un po’ come le relazioni che spesso viviamo, pensando che se iniziano allora dureranno in eterno. E invece…
Parte del processo chiamato “gratitudine” sta anche nel fatto che bisognerebbe saper ringraziare i piedi per ciò che fanno e le mattonelle colorate, perché donano alla sabbia un colore incredibile e si alternano senza lamentarsi a piccolissimi cocci di bottiglia verdi, diventati opachi a causa del mare. Oggi vedo gioielli sparsi ovunque e posso dire che questa estate mi ha giá regalato un’importante lezione di vita. Guardare in alto va sempre bene, ma se le stelle, la luna e le nuvole ci saranno per sempre, ciò vale anche per il suolo sul quale camminiamo. Guardare in basso ci regala un’altra prospettiva, non meno affascinante, non meno gratificante e non meno innovativa.
E come sempre é una questione di punti di vista.