Adattarsi ai cambiamenti vuol dire essere felici
Mi consola una certezza: il cervello non ama i cambiamenti, poiché qualsiasi variazione nell’ambiente circostante viene percepita come una minaccia. Come disse una volta Eraclito:
Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo
Sapere come adattarsi a quel flusso costante è il segreto della salute e del benessere. Forse non esiste una stagione più ideale dell’estate per intraprendere questi passi. Anche se in realtà non è mai troppo tardi, in quesi giorni rimango concentrata su me stessa, leggera dentro e senza troppi pensieri zavorra: quelli che fanno di tutto per portarti giù e quando meno te lo aspetti ti inghiottono completamente. L’adattamento richiede un cambiamento, ma esso non riguarda solo la condotta, richiede la creazione di nuovi schemi di pensiero e la riattivazione di determinate emozioni. E un po’ un reset dell’anima, solo che a differenza del computer noi non abbiamo pulsanti o bottoni e quindi il lavoro è leggermente più duraturo, ma non impossibile.
Voltare pagina non vuol dire necessariamente andarsene, anzi. A volte rimanere è non solo l’opzione più giusta, ma anche l’unica possibile. Non bisogna ricominciare da zero, bensì partire dalla propria esperienza. Ho sempre pensato alle donne come a dei vasi di Pandora, pieni di sorprese e soprattutto di risorse. È vero, abbiamo un sacco di cicatrici, ma sul vaso esse appaiono come crepe dalle quali entra ed esce la luce, in un gioco magico che sa durare all’infinito. È cosí da sempre, sin dalla notte dei tempi, quando raccoglievamo erbe per farle essicare e conoscevamo tutte le fasi della luna per avere un raccolto migliore. Credo fermamente che la natura sia ancora qui, a portata di mano, per infonderci sicurezza e stabilità. E credo che sempre meno ci rivolgiamo ad essa, convinti di poter fare tutto da soli, senza chiedere aiuto, anche quando l’aiuto è cosí a portata di mano.
Uno dei miei punti di forza è la fiducia in me stessa. Mi piace immergermi in lente e precise introspezioni e ritrovare pezzi di me che pensavo di aver perso, oppure non ricordavo neppure di avere. In questo mi aiuta la creatività: non è semplice trovare percorsi nuovi e farlo quando ti trovi in vicoli ciechi è una vera sfida. Ma ricordo a me stessa che senza vicoli la vita sarebbe piatta e noiosa e ogni situazione sgradevole è in realtà un ottimo incentivo per crescere e fare qualcosa di buono. Le opportunità si svelano nel mezzo della tempesta e solitamente durante i temporali pure le persone mostrano il vero volto. C’è chi se ne va a gambe levate e chi resta senza parlare e questi splendidi silenzi sono in realtà pieni zeppi di parole.
Condivido con voi gli splendidi colori di questo tramonto. È un miracolo che la macchina fotografica sia riuscita a catturarli, solitamente sono sfuggenti e rapidi, incantano come la canzone delle sirene e poi ti lasciano cosí, a bocca aperta, con le temperature che scendono per cedere spazio alle stelle. Ma anche quelle hanno il loro fascino.