Arricchiamoci stabilendo nuovi limiti

Sebbene non sia nella mia indole confrontarmi con gli altri e, anzi, trovo che troppo spesso il confronto porti a sensazioni non proprio costruttive, bisogna dire che per ogni persona sovraccarica di responsabilità e di compiti, ce n’è un’altra che vive più leggera e senza tante preoccupazioni. Trovare l’equilibrio tra il fare e non strafare e l’essere quasi completamente senza preoccupazioni, non è un’impresa da poco. In questo processo larte di amarsi è estremamente importante per il proprio benessere. Non solo mettere noi stesse al primo posto, ma volerci proprio bene, per come siamo, per quello che siamo e per quanto facciamo. Perchè, detto francamente, facciamo davvero molto. Quando ci accorgiamo di essere intrappolati e sepolti sotto una pila di compiti, è normale provare angoscia, ansia, tristezza, rabbia. Una delle grandi sfide consiste nell’analizzare queste spiacevoli emozioni e cercare di capire quale messaggio è associato a esse.

Foto: Zen

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Credo fermamente che ci sia un dialogo costante tra corpo e mente, in cui ambedue, a modo loro, cercano di comunicare come stanno. Purtroppo non sempre li sentiamo, perchè magari è piú facile sorvolare che non analizzare noi stessi. Eppure, a volte ci vuole. Immagino sia anche l’autunno a spingerci a fare questo tipo di introspezione: cambia la natura, muoiono le cose e così cambiamo anche noi. Agire in modo da non deludere gli altri, soprattutto le persone care, è il primo passo per sovraccaricarci. Dietro il ruolo da brava ragazza o crocerossina, di solito si cela la paura di non essere amati, dunque il desiderio di compiacere. In psicologia questo fenomeno è noto come beneficio secondario del sintomo, ovvero se la persona mantiene una condotta nociva per sé, alla base vi è una potente motivazione che lo rafforza. Essere la persona che si fa carico di tutto implica, da un lato, diventare “indispensabile” e per questo apprezzata. Spesso, di fatto, si ricorre a frasi del tipo: “Se non lo faccio io, non lo fa nessuno”, “Non so cosa ti succederebbe senza di me” oppure “Quando smetterò di farlo, ti mancherà”. D’altra parte, significa anche evitare situazioni spiacevoli, come litigi, o emozioni spiacevoli, come la paura di deludere gli altri o di non essere amati.

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Essere chiari sui propri limiti, sapere quali oneri possiamo o vogliamo assumerci in ogni momento della nostra vita e in ogni relazione, riflettere sul perché assumiamo certi pesi, amarci e farci rispettare dipende in gran parte da noi stessi. Partendo dal presupposto che non è mai, ma proprio mai troppo tardi, direi che l’autunno è proprio la stagione ideale per rimboccarsi le maniche e inventarsi una nuova versione di noi stessi. Avete presente quando appoggiamo a terra lo zaino, proseguiamo il cammino e cerchiamo pure nuove strade? Ecco, bisognerebbe farlo piú spesso, senza sensi di colpa, perchè se non ci alleggeriamo da sole non possiamo pretendere che lo faccia qualcun altro al posto nostro. E soprattutto non deleghiamo a domani quello che possiamo fare subito. Se ci conosciamo, arricchiremo le nostre relazioni e vedremo i diversi limiti.

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