Il tempo di avere tempo
Oggi é questo l’unico lusso che conta. Sembra un gioco di parola, ma in realtá ha ben poco a che fare con l’aspetto ludico della vita. Il tempo puó essere amico, nemico, tiranno, sfuggente. E la maggior parte delle volte é semplicemente troppo poco, ma la colpa é da cercare in noi stessi, nella nostra lista delle prioritá, nella capacitá individuale di accettare compromessi, nel rimandare le cose per l’anima. E rimandandole mettiamo da parte la nostra felicitá, il che é un gran peccato.
Ci pensate? Avere tempo per fare tutto ció che ci piace. Passeggiare, leggere, fare sport, riposare, andare in vacanza. Un po’ é vero che parecchie cose sono legate pure alle nostre capacitá finanziarie, ma di certo non tutte. Ad esempio ritagliarsi due ore al giorno solo per noi, trovare una superficie verde e ricaricarsi, leggere un bel libro, sedersi nel locale che amiamo, vedere una mostra, sono cose che non costano una follia. Il problema é che non facciamo “di tutto” per portarle a termine, mentre ad esempio non ci pensiamo due volte prima di prendere due ore di tempo per quella riunione, cucinare il pranzo, pulire la casa, stare al computer. Sentiamo l’obbligo di tutto ció che é legato alla societá e al lavoro, ma molto di meno l’obbligo verso noi stessi.
Mi piace un sacco questa frase di Alessandro Bergonzoni: E ricordatevi che il tempo vola. E noi no. Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no. Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi. Gestire il nostro tempo si rivela sempre di più un compito arduo. Il livello di stress che questo produce non è per nulla da poco. Più sono le cose da fare, più aumenta il nostro livello di stress. Ma non è ancora il numero di obiettivi da raggiungere in giornata a farci del male, bensì la modalità con cui impariamo (perché si impara) a gestirli. Lavoro, famiglia, casa, cura della persona, amici, genitori, cura degli animali domestici, cucina, scadenze di ogni genere, telefonate, messaggi, email, pannolini, poppate, acquisti, progetti, dead line, ognuno, dalla casalinga al manager, si confronta giornalmente con24 ore di tempo da gestire ed è molto nel come arriverà a fine giornata che decreterà la vittoria su qualche malessere dovuto ad una poco funzionale maniera di strutturare impegni e tempo libero.
La poetessa russa Maria Cvetaeva definiva il nascere come “cadere nel tempo”. Quale più intrigante immagine. E dopo la caduta, nel Tempo, a non fare attenzione, si rimane impigliati. Bisogna quindi correre ai ripari. Ma a mio parere il tempo non é un’arma contro di noi, siamo noi a dargli questa valenza. E nuovamente ritorno al discorso che é tutta una questione di cervello e pensieri. Siamo noi a decidere ció che frulla nella testa, siamo noi a poter riorganizzare il tutto. Care le mie lettrici, essendo donna come voi vi dico solo che la vita é una sola. Ci lasciamo sfuggire davvero troppi momenti, anche attimi di gioia con i figli, che vincono una gara, sono bravi a scuola, o si innamorano per la prima volta. Corriamo come pazze, perché ci sono scadenze da rispettare e persone da non deludere. Eppure…quante volte, invece, rimaniamo deluse noi?
Chissá, magari sarebbe ora di tirare il freno a mano, spegnere il motore, scalzarsi. E rendersi conto che il parco sul quale guidiamo questa super macchina sportiva, é davvero morbido.