Liberiamoci dal brutto per abbracciare le cose belle

Scrivendo il titolo mi é venuto in mente il mio armadio. Giá, metafora interessante di quanto fino a che é pieno di abiti che non porto, oppure in disordine, di certo non attrae il nuovo. E se in questo senso mi sto dando tanto da fare, lo stesso vale per la vita, piano molto più complesso, ma al contempo anche affascinante. Conoscere se stessi e le proprie zone d’ombre é sempre una grande avventura che porta alla scoperta di sé. Volere è potere, le “grandi cose” non sono significative quanto le piccole, infatti sono i piccoli dettagli a mostrarci la felicità nella semplicità della vita.

Foto: Zen

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Liberiamoci del brutto quindi, dei rapporti tossici, degli amici che non sono amici, delle cose che non amiamo fare, di chi succhia energia come una sanguisuga e ci lascia stremate. Liberiamoci del superfluo, che nel tempo si trasforma in zavorra, tirandoci sempre più in giù. E la vita ha molte salite, tanto vale farle leggeri, senza zaini sulla spalla e pietre che non servono a nulla. Liberiamoci di tutto ciò che non fa crescere, che crea pensieri sgradevoli, che ruba la speranza e toglie il sorriso. Molto volte la nostra mente é piena di macerie e il loro unico ruolo é quello di colmare lo spazio vuoto, perché abbiamo sempre troppa paura del silenzio. E della solitudine.

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Ma questo stare soli ha in realtá un qualcosa di terapeutico, é un percorso stupendo che ci porta a sentire il battito del cuore, il respiro e gli spazi dei quali abbiamo bisogno. Forse con l’etá adulta essi si dilatano, ci fanno entrare, pregandoci si sentirli e soddisfarli, molte volte con le cose semplici, come una tazza di caffé bevuta in santa pace sul divano, mentre non si fa niente di speciale, se non godersi il silenzio. Essere qui ed ora ha il fascino magico delle sere d’estate, quando ovunque ci sono le cicale e hai l’impressione che l’attimo si sia fermato. E anche se la vita va avanti, lo porterai sempre nel cuore, testimone muto di un qualche minuto di perfezione assoluta.

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Non permettete che la lancetta dei secondi del vostro orologio smetta di indicare il tempo che dedicate a voi stessi. Ricordate anche che non sono i chilometri a stabilire una distanza, ma gli atteggiamenti. L’amore non va elemosinato e che se dovete supplicare per averlo, allora non è amore. Tenete presente che le relazioni abusive sono all’ordine del giorno, dovete valutare cosa vi danno. Fate vostra ogni lezione, modellate ogni pietra sul vostro cammino. Segnate voi le righe e i punti finali. Inciampate, cadete. Lasciate dei punti di sospensione quando attraverserete un brutto momento.

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Qua e lá aprite le finestre e fate uscire tutto. Non pensate al vento, alla pioggia, ai cambiamenti che fanno paura. Fatelo e basta, a volte, si sa, buttarsi é la cosa più saggia.

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