A cavallo tra due mondi
Al confine tra due mondi rimango incantata di fronte a tutta questa bellezza. Nella mia casa nel bosco ascolto il rumore delle fronde degli abiti, che usano parole magiche per parlarmi. E le loro radici, sempre piú profonde, mi aiutano a rimanere ancorata al qui ed ora. Sta per arrivare Samhain, la notte piú magica dell’anno, quando il confine tra il mondo visibile e quello invisibile quasi non esiste piú e le energie si fanno sempre piú insistenti. Dicono che questo è il momento giusto per vedere le fate e anche quello per mettere nel calderone tutto ció che vogliamo trovare in futuro: amore, pazienza, salute, gratitudine e tempo. Mescolo, sperimento, rimango ad ascoltare e poi mi ritrovo sempre piú introversa, cosí occupata ad ascoltare me stessa per scoprire sempre nuove dimensioni. Eccomi qua, ancora una volta sulla soglia del buio, pronta a saltare, perchè è un tuffo magico che mi porta a ricordare chi oggi non c’è piú, ma in qualche modo continua a esistere.

Foto: Zen

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Tutto intorno parla. È magico questo andare e venire di vita, che porta sempre energia vitale e anche tante domande sul ció che puó esserci dall’altra parte. Mi ritrovo incuriosita e con gli occhi pieni di stelle, come quando ero bambina e passavo ore e ore seduta sul davanzale della finestra, a esplorare le mille facce delle luna. Mi sembrava avesse sempre un volto diverso, sempre cosí nuda e saggia, essenza di quella femminilità che sarebbe arrivata con gli anni. E così penso di essere serena e anche lo sono, con la felicità stretta nel cuore e appoggiata sull’anima, non piú in mano a terze persone, ma solo mia. Poche persone che celebrano o soffrono Halloween oggi sembrano sapere molto della sua storia. Per i negozianti e il business delle cartoline d’auguri, è un’opportunità commerciale. Per i programmatori TV, è un suggerimento per programmare maratone di film horror. Per i bambini, è il momento di travestirsi da vampiri o streghe ed estorcere caramelle dai vicini. Il mio modo preferito di trascorrere Halloween è riposare tranquillamente a casa, con le candele accese per chi non c’è piú e un cesto di mele e nocciole accanto a loro, in ricordo della vecchia festa che rinnova il mondo e pulisce i rapporti tra i vivi e i morti.

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In questi giorni penso solo al silenzio e al bisogno di non fare nulla in particolare. Ma questo nulla è il tutto, è il modo per ritrovare me stessa e tutti i riti del passato, è il modo per ascoltarmi e darmi sempre una nuova occasione, per isolarmi dal rumore del mondo, dalle chiacchiere, dalle notizie pesanti, che come macigni si appoggiano ovunque e nessuno si chiede come mai faremo a spostarli. Per me è il tempo turbolento, dentro e fuori, quando il passato ti sta davanti e il futuro ti cammina dietro, respirandoti sul collo. È una notte in cui le porte tra i mondi si aprono, quando i morti camminano tra i vivi e i vivi si muovono tra i morti. Tutto diventa uno e ogni brillare di candela diventa una porta aperta su un mondo che proprio in questo momento possiamo percepire. Mi piace pensare che intorno a me ci siano fate, gnomi, libellule, streghe e calderoni fumanti, muschio come coperta e scale nascoste nelle cortecce degli alberi. E poi quando la luna si innalza leggera sopra a tutto, mi rendo conto di essere piccola, ma come tutti ho le mia luce e so di non essere sola.

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Questo velo sottile, che solitamente separa i due mondi mi si infila sotto la pelle e non aspetta altro che di venir ascoltato. Aguzzo le mie antenne, gli occhi diventano piú acuti, le orecchie sentono tutto e ancora una volta mi trovo pronta e assolutamente al posto giusto.
*Abito Chicwish, sandali Steve Madden, giacca di pelo H&M