Lasciar andare le cose, come le foglie in autunno
Questa mattina mi sono imbattuta in un articolo un po’ magico. Ormai lo sapete che non credo alle coincidenze, anzi, credo piuttosto che le cose appaiano al momento giusto, a volte anche con sottili messaggi che sta a noi captare. Un articolo sull’autunno e sulla bellezza della natura che cambia colore, sul fatto che le foglie cadono e semplicemente “lasciano andare” e cosí dovremmo fare anche noi. L’autrice inoltre rivolge un pensiero all’estate, dicendo che tante persone si sentono tristi quando le giornate iniziano ad accorciarsi e andare in spiaggia non é piú un optional. Mi sono ritrovata in questa descrizione, sia dell’estate sia del lasciar andare, e credo di non essere l’unica.

Foto: Zen

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Se la stagione calda mi ha riempita di settimane pazzesche e momenti pieni di spensieratezza, l’autunno porta altre cose. Gli impegni lavorativi, le giornate piú intense, i viaggi di lavoro e molto meno tempo per me stessa. Non mi sembra quindi strano sentirmi cosí restia ad abbandonare ció che é stato e questo diventa simbolico e riflesso anche in altre cose. La vita é uno specchio in cui a volte vedo me stessa, altre scorgo il passato, altre ancora scorgo un cielo notturno, ma sempre pieno di stelle. Passeggiando nel bosco noto oggi le foglie che, effettivamente, cambiano colore. Un autunno un po’ bizzarro e sempre caldo, ma la natura non si fa ingannare e sembra sapere benissimo che siamo a ottobre. Meglio cosí. Mi piace questa idea che le foglie, semplicemente, cadano. Si lascia spazio a qualcosa di nuovo e diverso, si intraprende una strada alternativa, semplicemente si segue il vento, che solitamente non sbaglia.

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Non é facile non afferrarsi alle cose, perché l’essere umano si sente più sicuro di fronte a ciò che conosce, e quando perde qualcosa a cui era abituato, compaiono il timore e l’incertezza. Non conosco nessuno a cui piaccia il cambiamento, forse perché ci spinge a cercare strade diverse, forse perché ci fa crescere quando non ne abbiamo voglia, o forse perché ci disturba da quel bel sonnellino pomeridiano che é la nostra zona comfort. La vita è in costante cambiamento e offre tante cose nuove, quindi afferrarsi a qualcosa che non funziona significa accontentarsi di qualcosa che potremmo migliorare se lasciassimo che le cose scorressero in modo naturale. Siamo degli esperti nell’andare contro corrente e la mente a volte é proprio subdola, facendoci credere che dietro all’angolo ci sono solo situazioni catastrofiche. E sapete una cosa? Nel 99% tutti questi scenari terribili non si avverano, il che ci dovrebbe dare da pensare.

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Da qualche parte ho letto, che quando il destino fa di tutto per far uscire le persone della nostra vita, allora bisogna lasciarlo fare. E che se qualche porta che a noi sembra davvero molto importante rimane chiusa, allora magari c’é una finestra che invece é aperta. Rimango incantata e a bocca aperta di fronte alla vita e alle sorprese che ci riserva. Il lasciare andare non vale solo per le situazioni e le persone: spesso dobbiamo anche lasciare che alcune idee sfumino, se vogliamo raggiungere la felicità. Se non avessimo pensieri, probabilmente ci godremmo di più la vita, perché ci dedicheremmo a vivere il presente così com’è, senza cercare di cambiarlo, accettandolo e convincendoci che il meglio deve ancora venire.

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La natura è saggia, e persino gli alberi lasciano che le loro foglie cadano in autunno, perché possano crescere più vigorose in primavera. Questa situazione può essere vista in modo positivo o negativo. La caduta delle foglie in autunno può essere considerata negativa perché sporcano le strade e i rami rimangono spogli, oppure positiva perché le strade si adornano di un tappeto colorato e i rami si preparano per ricevere nuove foglie… Dobbiamo allenare la nostra mente a vedere il bello in ogni momento e, quando sentiamo che è necessario, a rinnovare la nostra vita. Lasciamo andare ciò che ci rende infelici, lasciamo indietro i legami per poter continuare a fluire. “Il fiume della vita scorre tra le sponde del dolore e del piacere. Il problema sorge solo quando la mente rifiuta di fluire con la vita e si arena sulle sponde. Per fluire con la vita intendo l’accettazione: accogliere ciò che viene e lasciar andare ciò che va” (Sri Nisargadatta Majarj)

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Lascio l’estate con una nota nostalgica e mi tuffo in queste immagini catturate, che mi hanno vista cosí felice e serena. Ma non é un addio, solo un arrivederci pieno di promesse e colori. Come le foglie in autunno.