Un Natale un po’ diverso
Seduta accanto alla mia fedele truccatrice Irina, come ogni anno a dicembre abbiamo aperto il discorso delle liste dei desideri. E tra una cosa e l’altra mi sono resa conto di non averli. Ma attenzione, non vorrei creare fraintendimenti, perchè si tratta di una consapevolezza molto positiva, che mi porta a dire che forse forse, nel mezzo del cammin di nostra vita, non sono in una selva oscura ma al centro di me stessa. Scoprire questa me è stato non solo un percorso lunghissimo e affascinante, ma anche una strada piena di salite che mi ha fatto scoprire la Shamballa. Il luogo di perfetto di pace, silenzio e felicità era da sempre racchiuso in me. Così è finito il mio elenco di desideri per la lista di Natale, senza neppure iniziare, ma con un sorriso da un orecchio all’altro, perchè non avere richieste o pensieri di “cose che ancora ti mancano” è, in fondo, la piú grande ricchezza.

Foto: Zen per Steklarna Rogaska

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Sono giorni particolari questi, con la luce del giorno che si riduce a poche ore e la notte che regna sovrana su tutto. Eppure d’inverno la terra non muore, sta solo riposando, senza mai dimenticare che sotto c’è posto per la vita e che questa sboccerà tra qualche mese. Se ci pensate bene è già tutto pronto, in un cerchio magico perfetto, che non fallisce mai. Quando l’energia della Natura sembra apparentemente immobile, siamo in verità nella stagione più feconda dell’anno. Giuseppe Ungaretti scrisse così:
Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione
In questo periodo dobbiamo alzare il volume della voce dell’intuito e aguzzare la vista sui sogni ancora da concretizzare. Forse, sarebbe più corretto parlare di inazione esteriore perché, in realtà, durante l’Inverno c’è una fervente attività, solo che è celata, protetta all’interno, lontana da occhi indiscreti. Naturalmente, la stagione invernale è anche tempo di valutazione e pianificazione ma è, soprattutto, tempo di non fare, di non correre, di non assillarci per le risposte che non arrivano o per i risultati che tardano a maturare. È tempo di “congelarci”. Una delle caratteristiche più peculiari dell’Inverno è il silenzio, quello profondo e nutriente che ha luogo quando distogliamo l’attenzione da tutto il frastuono esterno che ci tiene in un opprimente stato di sovrastimolazione. Si tratta di quel tipo di silenzio capace di guarire, nutrire, energizzare.

Foto: Zen per Steklarna Rogaska

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L’inverno è la stagione fredda che tutto immobilizza e avvolge in un silenzio magico che incanta. Ed è proprio questo il silenzio che dobbiamo cercare di trovare dentro di noi. Nei mesi di buio mi ritaglio uno spazio tutto mio per lasciare che la neve cada dentro di me e permettere che emerga quel silenzio speciale capace di evocare riflessioni significative e messaggi che parlano direttamente al cuore e a volte anche alla pancia. La neve sospende le cose, le rende fragili e al contempo protette. Immacolate come un foglio di carta, pure e stranamente perfette. Ogni cosa ha un senso, ogni cosa è al suo posto, si balla con un ritmo nuovo e diverso, come se l’inverno fosse un momento di tregua e di quiete in cui ci viene offerta la possibilità di rinnovarci. La colgo al volo, anche quest’anno e questa volta senza liste particolari di desideri o mete da raggiungere. Semplicemente io, nella quiete del soggiorno illuminato dall’albero di natale. Mi piace pensare che mi stia mostrando la via.

Foto: Zen per Steklarna Rogaska

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Buone feste a tutte.