L’estate in cui imparai a volare
Non é proprio un caso che il titolo di questo articolo sia quello di una serie TV Netflix che mi é davvero rimasta nel cuore. E in questi giorni, con le cicale che gridano come impazzite, i temporali estivi che si avventano sulla terra anche troppo spesso, il caldo feroce e il mare in tempesta, beh, io ho imparato davvero a volare.

Foto: Zen

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Ci stavo pensando proprio l’altro giorno, con i piedi affondati nella sabbia bianca, piena di conchiglie sbriciolate, arrivate chissá da dove, con chissá quale storia, magari messe lì non per caso, ad aspettare proprio me. L’estate non é una stagione, ma un sentimento, una sensazione di leggerezza che ti può portare in alto, ti fa mettere a posto i pensieri, trovare te stesso, scremare amicizie, situazioni e persone che ormai non servono più. Questo senso di pulizia generale mi rende a suo modo felice, anche se la veritá é che non ho mai amato farlo. Eppure…la vita é un soffio, vale sempre la pena viverla con chi merita la tua attenzione, il tuo amore, le tue parole. Gli altri sono più o meno di passaggio.

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Adoro prendere la vita con leggerezza, come scriveva Italo Calvino, per “non avere macigni sul cuore” e forse luglio é per me il momento giusto per ricordarmelo. Una lezione preziosissima, che poi mi fa compagnia tutto l’anno, ricordandomi che tutto é, ciclico, tutto torna e se non chiudi il cerchio, beh, alla fine ti ritrovi proprio lì, dove non hai ancora imparato. Ogni momento della vita sarà più leggero se usiamo le parole giuste. Il mondo attorno lo costruiamo con il linguaggio; non smetterò mai di credere che le parole sono un qualcosa di magico a nostra disposizione, per mandare segnali all’universo, quindi vale la pena stare attenti e ascoltare ciò che diciamo.

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Ogni giorno amo ritagliarmi piccoli momenti di piacere, costruire rituali anche di pochi minuti che mi restituiscono calma e carica. Che sia sfogliare una rivista, leggere un libro, occuparsi dei fiori sul terrazzo, ricamare o ascoltare del buon hard rock…nei piccoli gesti ritrovo me stessa e al contempo percepisco l’importanza delle piccole cose, che non sono mai piccole e tanto meno scontate. Leggerezza è anche sfoltire: non solo gli impegni, ma anche le cose di cui mi circondo, che sono sempre troppe e finiscono per creare ingorghi, spesso emotivi e spesso difficili da sbrogliare. D’estate, con indosso solo il costume da bagno e la parte più sincera del mio sorriso, il superfluo svanisce. Rimane l’essenza.

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D’estate faccio pace con me stessa, mando in vacanza pensieri e preoccupazioni, semplicemente tratto la vita come fosse rinchiusa, in tutta la sua pienezza e complessitá, in ogni singola giornata di luglio. E mi ritrovo felice, con il mare negli occhi e il sole dorato a baciarmi le spalle.